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(Il filmato mostra la storia della creazione di questi automi).
Questi automi erano in grado di parlare come dei veri esseri umani.
Filmato
tratto dal film"Les androïdes Jaquet-Droz".
Questo
filmato e numerosi altri che trattano di automi e androidi sono disponibili
in inglese nel nostro
negozio on-line.
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Fino al 1780 gli automi e gli androidi erano in grado di compiere
diversi movimenti ma grazie all'abate Mical divennero capaci di parlare.
Deciso a vincere il concorso annuale di San Pietroburgo, indetto dall'
Accademia Imperiale delle Scienze, l' abate Mical realizzo' infatti due
teste parlanti in grado di pronunciare un certo numero di frasi.
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Le teste parlanti dell'abate Mical,
due automi straordinari
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Gli automi, posti su un piedistallo
in un piccolo teatrino, dialogavano cosi':
-"Il re dona la pace all'
Europa".
-"La pace corona il re di gloria"
-"e rende felici i popoli".
-"O adorabile re, padre dei popoli, la gioia del Vostro
popolo mostra all'Europa la gloria del Vostro trono"
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Un documento dell' Accademia delle
Scienze, firmato, tra gli altri, da Lavoisier e La Place, descriveva in
questi termini il meccanismo per la riproduzione della parola: "Ognna
delle due teste ricopriva una scatola vuota, le cui diverse parti erano
tenute insieme da cerniere e all'interno della quale il creatore aveva
posto, su membrane tese, glottidi artificiali di diverse forme. L'aria
passava attraverso le glottidi e faceva vibrare le membrane che producevano
cosi' suoni di diverse altezze, gravi, medi e acuti che, combinati insieme,
riproducevano, seppur in maniera molto imperfetta, la voce umana".
L'Accademia concludeva: "Pensiamo
che l'Accademia debba congratularsi con l'abate Mical: la sua macchina
é ingegnosa, i suoi lavori devono essere premiati e incoraggiati.
Questa sua macchina, benché ancora imperfetta, merita tutta la
considerazione dell'Accademia".
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Il teatrino e le teste parlanti
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Un testimone dell'epoca descriveva cosi' le
teste: "Sono a grandezza naturale, molto ben realizzate;
soltanto il loro color oro è di cattivo gusto. Sono poste
l'una accanto all' altra su una specie di teatrino, con tutti
meccanismi in vista. Quando pronunciano le quattro battute del
dialogo, imitando il movimento delle labbra, si mangiano completamente
alcune parole, la voce è roca e l'articolazione lenta.
Ma, nonostante tutti questi difetti, dicono abbastanza e non si
puo' rifiutare di accordar loro il dono della parola…"
Un altro testimone continuava la descrizione:
"Sulla rue du Temple, nel quartiere Marais, c'è un'opera
meccanica che attira l'attenzione di una gran folla di esperti.
Sono due teste di bronzo che parlano e pronunciano chiaramente
intere frasi. Sono enormi e hanno una voce sovrumana…".
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"Non è affatto, come potete ben immaginare, un' opera
estemporanea e casuale ma il frutto di un lavoro ingegnoso e geniale.
L'abate Mical ne custodiva il segreto da trent'anni e se fosse possibile
seguire con lo sguardo tutti i passi che ha compito per giungere a questo
risultato, se solo avesse conservato le sue opere di prova, allora avremmo
certamente una magnifica e interessantissima galleria di meccanica da
visitare...".
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"L'abate Mical ha fornito le teste parlanti
di due tastiere. Una tastiera, a forma di cilindro, permette
di ottenere un numero prestabilito di frasi, con prosodia e intervalli
tra le parole correttamente rispettati. L'altra tastiera contiene
tutti i suoni e i toni della lingua francese, ridotti a un piccolo
numero grazie a un metodo particolare e ingegnoso creato dall'
autore stesso. Con un po' di abilità, si potrà parlare
con le dita proprio come si fa con la lingua e le teste saranno
in grado di parlare velocemente, lentamente e con ogni altra caratteristica
propria a una lingua non governata dalle passioni. Gli stranieri
prenderanno la "Hénriade" o il "Telemaco"e
le faranno recitare integralmente, mettendole su una tasiera vocale,
proprio come si fa con le partiture d'opera su una normale tastiera
musicale".
"E non sentiremo piu' fremere le articolazioni
gracchianti dei nostri avi. Oso dire che le teste francesi comprendano
la grande onorabilità della lingua francese e siano in
grado di difenderla dall'instabilità delle cose umane.
Se tanti esemplari di queste teste si moltiplicassero in Europa,
diverrebbero il terrore dei linguisti, sia svizzeri che guasconi,
che avvelenano tutte le nazioni e deturpano la nostra lingua tra
i popoli che l'amano".
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Le teste parlanti dell' abate Mical
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